no image
Privacy Level: Open (White)

Carmine Galanti (1821 - 1890)

Carmine Galanti
Born in Cossignano, Ascoli Piceno, Marche, Italiamap
[spouse(s) unknown]
[children unknown]
Died at age 69 in Ripatransone, Ascoli Piceno, Marche, Italiamap
Problems/Questions Profile manager: Marco Mengozzi private message [send private message]
Profile last modified
This page has been accessed 139 times.

Biography

Carmine was born about 1825. He was the son of Giuseppe Galanti and Teresa Marzi. He passed away in 1890. GALANTI, Carmine di Guido Gregorio Fagioli Vercellone - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 51 (1998)

Condividi GALANTI, Carmine. - Nacque a Cossignano, nel Piceno, il 16 luglio 1821 da Giuseppe, ingegnere, e da Teresa Muzzi di Ripatransone, i quali ebbero altri cinque figli, fra cui Beniamino, che sarà avvocato a Fermo e faciliterà i rapporti e le intense frequentazioni culturali del G. in quella città. All'età di undici anni fu mandato a studiare nel seminario di Ripatransone, dove ebbe tra i docenti mons. G.B. Mascaretti (teologia), L. Sciotti (grammatica) e F. Pierazzoli (retorica), con risultati così soddisfacenti che, appena ventenne, si vide affidare le cattedre di filosofia e matematica di quell'istituto (ma insegnò saltuariamente anche metafisica ed etica) che conservò fino a tutto il 1861, quando fu elevato a canonico della cattedrale ripense (ma non lasciò mai del tutto la didattica, visto che nel 1877 fu nominato direttore del ginnasio comunale).

Ordinato sacerdote a Pasqua del 1846, si dedicò subito con passione alle attività della neonata Accademia Cuprense, fondata a Ripatransone il 1° apr. 1846 dal vescovo G.C. Gentili con programmi di studio e di ricerca indirizzati specialmente alle antichità locali, e organizzata in tornate ordinarie da tenersi ogni anno a giugno e settembre. Nei resoconti a stampa delle sedute fino al 1851 risultano inseriti numerosi lavori del Galanti. Fra i principali: il primo Prologo (Atti…, Ripatransone 1846), sulle finalità e gli statuti dell'accademia, e sui suoi precedenti settecenteschi; il secondo Prologo (Atti…, ibid. 1847), sulla funzione della poesia nella formazione degli oratori; un'orazione erudita (Atti…, ibid. 1848), sulla tesi che Cupra fu sede vescovile in tempi di alta antichità; e un'altra su La sovranità temporale dei papi (Atti…, ibid. 1850), occasionata dalle vicende di Pio IX nel 1848, con argomentazioni che il G. riprenderà con maggior vivacità dopo il 1870.

Nominato nel 1852 coadiutore del canonico teologo della cattedrale M. Marconi, dieci anni dopo gli succedette nella carica e, pur privo della prescritta laurea in sacra teologia richiestagli ripetutamente dalla congregazione del Concilio, la conservò fino alla morte, grazie alla connivenza amichevole dei colleghi del capitolo, ma anche in virtù della fama di erudito e di latinista che si era nel tempo procacciata. Negli anni immediatamente successivi non vi è alcuna traccia di produzione letteraria del G., totalmente assorbito dall'insegnamento, dalle funzioni capitolari e dall'impegno che aveva voluto assumersi di spiegare pubblicamente le Sacre Scritture (il Libro di Giobbe in particolare). L'unico lavoro a stampa di quel periodo fu l'Elogio funebre del canonico Gian Bernardino Mascaretti, con una Bibliografia degli scritti editi e inediti dello stesso (Ripatransone 1869).

Sembra sia stato il sesto centenario della nascita dell'Alighieri, nel 1865, a suscitare nel G. l'interesse per gli studi danteschi: tutta la sua vasta produzione in quel campo, certo la parte più valida dell'opera sua, è posteriore al 1869. Da allora compare una lunga serie di opuscoli a stampa, per la maggior parte editi a Ripatransone, ma anche a Fermo, San Benedetto del Tronto, Camerino e Ascoli Piceno.

Tali scritti (un elenco abbastanza completo di essi è in Catal. dei libri ital. dell'Ottocento [CLIO]. Autori, ad vocem) si suddividono in due serie per un complesso di 73 epistole dantesche, oltre duemila pagine: la prima, di 36 Lettere, tutte indirizzate tra il 1873 e il 1881 al dotto amico L. Bennassuti, sacerdote veronese autore del commento alla Commedia nell'edizione di Verona del 1864-68, prende in esame e analizza tale commento, fornendo ulteriori argomenti per sciogliere interpretazioni controverse; la seconda, posteriore alla morte del Bennassuti, si allarga in un lavoro di esegesi assai più libero e personale, con 37 Lettere scritte tra il 1881 e il 1889 e indirizzate a illustri letterati e dantisti quali G.J. Ferrazzi, I. Del Lungo, G.A. Scartazzini, R. Fornaciari e altri. In esse il G. palesa di militare, sia pure in modo abbastanza personale, nel campo della critica cattolica, mostrando di subire l'influenza di A. Berardinelli e di G.B. Giuliani. Alcuni di questi lavori, dopo esser stati pubblicati a parte, trovarono ospitalità in riviste come Scienze e lettere (edita a Prato, poi a Siena), e ne L'Alighieri (che uscì a Lonigo nel 1889-90). Tra i contributi più apprezzati del G. si annoverano gli studi su Beatrice quale "simbolo della rivelazione", su Medusa intesa come "demone della disperazione", e su "la bella figlia" (Paradiso, XXVII, 137) da lui identificata nella maga Circe. Molte delle sue tesi sulle allegorie dantesche saranno accolte da L. Filomusi Guelfi, da M. Barbi (ma anche da critici novecenteschi come L. Pietrobono), e accolte in commenti prestigiosi come quelli di Scartazzini-Vandelli, Casini, e Sapegno. Sono di qualche interesse anche delle sue lettere inedite (alcune in buon latino), esistenti presso la Biblioteca comunale di Fermo, specialmente le 9 (dal 18 luglio 1874 al 4 ag. 1878) indirizzate all'avvocato G. Fracassetti di Fermo, noto studioso del Petrarca dal G. poi ricordato in un ampio Elogio funebre (Ripatransone 1884), e le 20, fra il 1875 e il 1884, al latinista e dantofilo L. Travalloni.

Un altro filone dell'attività letteraria del G. è costituito da composizioni poetiche, spesso in latino, stampate in fogli sciolti o in opuscoli, fra cui moltissime inedite: sono lavori brevi, quasi tutti d'occasione, per lo più epigrammi, salvo alcune elegie di tono alto, qualitativamente migliori sotto il profilo metrico e linguistico, dedicate a personaggi di rispetto come Pio IX e Leone XIII. I suoi manoscritti sono oggi divisi fra la Biblioteca comunale di Ripatransone, quella di Fermo, e l'Archivio dei padri sacramentini di San Benedetto del Tronto. Negli ultimi anni fu costantemente assistito nel suo lavoro dal discepolo e amico don A. Cellini (1857-1920), che gli succederà nella carica capitolare.

Vittima di un'apoplessia, il G. morì a Ripatransone il 25 dic. 1890, e fu sepolto nella tomba dei canonici del cimitero locale.

Fonti e Bibl.: F. Bruti Liberati, Ventisei memorie intorno al seminario ripano, Ripatransone 1844, passim; Id., Seconda memoria sul seminario ripano, ibid. 1857 (già dedicata al G. nel 1846 per la sua prima messa); G.A. Scartazzini, Dantologia, Milano 1874, pp. 377 ss.; G.J. Ferrazzi, Manuale dantesco, V, Bassano 1877, pp. 206, 281, 466, 477, 871 s.; P. Zincada, C. G., in Bio-bibliogr. generale ital., Firenze 1877, pp. 199 s.; G.A. Scartazzini, in Literaturblatt für germanische und romanische Philologie, III (1882), col. 436; C. Vassalli, C. G., in Arch. storico ital., s. 4, XVI (1885), pp. 444 ss.; B. Veratti, Opuscoli religiosi, letterari e morali, III (1888), p. 139; IV (1889), p. 297; A. Cellini, C. G., in L'Alighieri, II (1890), p. 395; Giornale dantesco, I (1889-90), pp. 89, 152, 192, 226 s., 296, 338; II (1890-91), pp. 2, 152, 169, 293, 362, 374, 395; III (1891-92), p. 158; V (1893-94), pp. 33, 58; VIII (1896), p. 508; M. Morici, G. C., in Dantisti e dantofili dei secc. XVIII e XIX, 62 schede sciolte allegate in sei puntate al Giornale dantesco, Firenze 1901-04; R. Perazzoli, Note di esegesi dantesca (Dalle "Lettere" di C. G.), Ancona 1966; R. Perazzoli, in Enc. dantesca, III, Roma 1971, pp. 84 s.; C. Chiodo, Note sulla critica dantesca nelle Marche dal 1861 al 1915, in Studi maceratesi, 1982, 15, pp. 766-769, 787-791; R. Perazzoli, C. G. dantista e poeta latino, I-II, San Pietro in Cariano (Verona) 1993 (I, Il dantista; II, Il poeta latino).

Sources

http://www.treccani.it/enciclopedia/carmine-galanti_(Dizionario-Biografico)/ http://www.treccani.it/enciclopedia/carmine-galanti_%28Enciclopedia-Dantesca%29/

  • Albero Genealogico


  • Albero genealogico




Is Carmine your ancestor? Please don't go away!
 star icon Login to collaborate or comment, or
 star icon contact private message the profile manager, or
 star icon ask our community of genealogists a question.
Sponsored Search by Ancestry.com

DNA
No known carriers of Carmine's ancestors' DNA have taken a DNA test.

Have you taken a DNA test? If so, login to add it. If not, see our friends at Ancestry DNA.



Comments

Leave a message for others who see this profile.
There are no comments yet.
Login to post a comment.

G  >  Galanti  >  Carmine Galanti